Umanista italiano. Discepolo di Pomponio Leto,
sostenne e propugnò l'imitazione ciceroniana (da ciò il soprannome
di Cicerone scolastico) schierandosi contro l'eclettismo sostenuto da Poliziano.
Compilò un interessante tentativo di storia della letteratura italiana in
forma dialogica, il
De hominibus doctis (1487), pubblicato solo nel
Settecento. Fra le altre sue opere si ricordano i
Libri sententiarum
(1503), rielaborazione della teologia di Petro Lombardo, e il
De
cardinalatu (1510), trattato di comportamento per un perfetto
cardinale-principe, figura che si andava affermando nel primo Cinquecento (Roma
1465 - San Gimignano, Siena 1510).